Cosa possono
fare le cooperative per la ripresa e l’equità sociale del Paese?
Una proposta di sviluppo futuro
Secondo una ricerca condotta da Ipsos sul ruolo delle imprese cooperative in Italia, il 35% degli intervistati ritiene che il modello cooperativo sia quello maggiormente in grado di garantire attenzione verso l’ambiente e la comunità, ma anche nei confronti della qualità del lavoro e dello sviluppo di genere. Seguono le multinazionali (20%) e le imprese private (17%). Rispetto alle multinazionali o all’imprenditoria privata, quindi, i cittadini si sono espressi a favore del modello cooperativo riconoscendogli un ruolo prioritario nella transizione verso un sistema economico che sia maggiormente sostenibile, sia in termini ambientali che sociali.
Non è un caso che sia il sistema cooperativo a raccogliere maggiore fiducia tra gli intervistati: profondamente radicate su tutto il territorio italiano, presenti in tutti i settori socioeconomici, le cooperative hanno sempre veicolato valori sociali di collaborazione, solidarietà e, non ultimo, di tutela della collettività.
In particolare, gli aspetti positivi del modello che vengono maggiormente sottolineati sono quelli che riguardano la condivisione, che sia di idee, di fortuna, di utili: al 40% piace che i lavoratori siano soci e che decidano le sorti dell’impresa, il 38% sottolinea come positiva la redistribuzione degli utili e il 22% la maggiore democrazia interna.
Se, però, una maggiore democrazia interna è riconosciuta – e contribuisce a porre le cooperative sotto una luce positiva –, dalle interviste emergono anche degli aspetti negativi che concorrono al presentare il modello come poco meritocratico o con una organizzazione interna statica, dove le possibilità di fare carriera non sono molte.
Il 44% ritiene che le cooperative non siano diverse dalle altre imprese e che sfruttino i dipendenti, il 24% crede che non ci sia possibilità di fare carriera e il 22% non ritiene corretta la divisione degli utili, perché chi lavora di più dovrebbe ricevere di più.
In un momento storico come quello odierno, aggravato dalla guerra, dalla crisi energetica e dall’emergenza sanitaria, le sfide che si pongono per il tessuto imprenditoriale sono complesse, di difficile risoluzione e richiedono risposte che scommettano su scelte economiche sostenibili, inclusive e dal grande valore sociale. Il mondo cooperativo, proprio perché i principi di cui è incarnazione sono riconosciuti e apprezzati dalle comunità nelle quali è presente, deve assumere il ruolo che è chiamato a ricoprire, risolvendo quei nodi che ancora risultano problematici e investendo sul futuro.
Fonte: dati Ipsos